Questa chitarra è la quinta e ultima con quella rosetta. Fondo cassa in noce, fasce in mogano, tavola Armonica in abete, blocco del ponte in noce. Per il manico ho adoperato del mansonia, un legno duro e sonoro con parti scurissime e altre quasi bianche. Il falegname lo odiava e alcune volte me ne ha ceduto dei pezzi perché, diceva lui, "e fa vnèi e fardour"-. Traduzione: fa venire il raffreddore. Il fatto è che quando lo si lavora, la polvere si deposita istantaneamente tra naso e gola provocando starnuti micidiali a ripetizione. Peggio del pepe. Se non si usa la maschera di lì a un minuto è sangue. Ma sapendolo ci si difende bene.
Anche questa chitarra ha una sua storia.
Mi fu richiesta dalla Patrizia B. forse per fare un regalo a Maurizio, ma potrei sbagliarmi. Fatto, consegnato, tutto bene. Non so dire in quale anno i nostri due, chitarra compresa, hanno un incidente in auto che per fortuna, nel prosieguo, non lascia segni brutti tant'è che stanno bene che io sappia. La chitarra no. Piegata in due, la tavola armonica scollata, la rosetta appesa per un dito che invocava aiuto e una meccanica andata a remengo. Adesso, dopo un trattamento intensivo, come si dice, va meglio di prima.