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Cassa chit. semiac.

La prima chitarra acustica che ho fatto. Doppia bombatura con un particolare struttura a tre archetti sotto il ponte. Il manico è largo per poter arpeggiare più comodi. Monta un unico microfono magnetico (si fa per dire) tolto da una antica chitarra elettrica dell'epoca attorno alla seconda guerra mondiale. 1945/50? Acustica, doppia bombatura, colore nero opaco, attacco dei due microfoni a vite, al centro in basso sotto il tiracorde in ottone. Funziona ancora. Era di mio cugino Federico che era più vecchio di me e che emigrò in Brasile. L'ho visto solo una volta. Credo che suonò in quegli anni là, col suo gruppo nel teatrino comunale che forse era disastrato ma più nuovo di adesso.
Prima di questa ci sono state altre due solid-body come si dice adesso. Una di queste due non c'è più e l'altra sopravvive senza nessuna ferramenta in un sacchetto di nylon. A volte è dura.
Il legno usato l'ho ricavato da lacerti di una vecchia porta. Le mie ricerche mi hanno fatto risalire ad almeno 150 anni indietro, che è una bella età, ma in più vanno aggiunti gli anni dell'età dell'albero. Forse altri cinquanta? Forse no forse si, ma anche così, non siamo lontani dai duecento anni. Non c'è male.
Cercavo legno vecchio perché avevo letto di Stradivari che nel 1700 se ne andava nelle sacrestie di allora, in cerca di vecchi armadi. A voler fare i conti si va indietro di un tot. Se avesse trovato legno vecchio di 200 anni poteva trattarsi tranquillamente di un albero piantato nel...1450! Il violino che viene usato ancora oggi, avrebbe una età da vertigine. Cinquecentocinquanta anni, ben più di mezzo millennio.