Un pezzo intero, abbastanza grande, senza soluzione di continuità. Il primogenito. Una postura estatica, serena e concentrata, un'estetica espressa nel biancore incantato delle superfici.
Non sta più con me, è in una collezione privata, appoggiata sopra un cubo trasparente, al centro di una stanza che si riempie di sole. Spero sia felice.
L'amico Àlvaro mi suggeriva di intitolare quest'opera "Partenogenesi". Non so perché lo diceva. Quante cose non so.